Le Malattie Reumatiche sono una categoria di patologie caratterizzate dall'andamento cronico, con riacutizzazioni periodiche. Perchè? Perchè non vengono applicate le regole della P.N.E.I. (PsicoNeuroEndocrinoImmunologia). Eppure, il Reumatologo classico conosce questa sigla.
Si tratta di un settore della Medicina Interna molto ampio (esistono più di 100 tipologie di reumatismi). La principale distinzione viene fatta tra Malattie Reumatiche infiammatorie croniche (come tutte le artriti, le forme sieronegative, la Spondilite Anchilosante, le forme reattive ad infezioni di altri distretti come l'intestino, le Connettiviti, le Miopatie croniche infiammatorie come le Miositi, o la classica Artrite Reumatoide) e le Malattie Reumatiche Degenerative, i cui capostipiti sono rappresentate dalla Osteoartrosi e dall'Osteoporosi. Poi ci sono i reumatismi periarticolari, come le tendiniti, le tenosinoviti, le borsiti.
Molte delle forme infiammatorie sono di tipo Autoimmune, che non colpiscono solo le articolazioni, ma possono colpire praticamente qualsiasi organo (Connettiviti). Sono fra le patologie più complesse, che la Medicina tratta con farmaci dotati di un discreto numero di effetti collaterali, con relativa efficacia sui sintomi e nessuna efficacia sulle cause. Bisognerebbe affrontarle con l'approccio P.N.E.I..
Quale è il motivo per cui non lo applica ? Perchè non conosce gli strumenti che avrebbe già a disposizione, grazie alla Omotossicologia, alla Micoterapia e alla Microimmunoterapia. Usa solo farmaci chimici che agiscono solo sui sintomi. Ma non sulle cause.
Eppure, ben sappiamo che la storia clinica fatta correttamente (anamnesi), ci aiuta a capire quali siano LE CAUSE che hanno portato ad avere tali sintomi. Ma bisogna avere tempo per stare con il paziente, e soprattutto fargli domande mirate.
"La differenza più importante fra un buon clinico e un clinico indifferente è l'ammontare dell'attenzione che presta all'anamnesi di un paziente." Farquhar Bussard
Bisogna fare domande mirate non solo sui sintomi, ma anche sugli accadimenti della sua vita. Lo stile di vita condotto dalla persona ed i suoi eventuali traumi (fisici ma soprattutto emozionali) sono spessissimo alla base della malattia. Inoltre, anche le infezioni croniche, soprattutto virali (per es. il virus di Epstein-Barr) e fungine (per es. il Mucor Racemosus e L'Aspergillus Niger), ne possono scatenare l'esordio. E' che il paziente non lega i fatti, o non ne ha consapevolezza. Ed è proprio questo il nostro compito: fargli sviluppare consapevolezza.
A causa di tutti questi fatti, risulterà evidente che qualsiasi forma di "Protocollo" sia pressochè non mirata. Se la storia dalla quale proviene la malattia reumatica (o qualsiasi altra malattia) è diversa per ciascuno dei pazienti, mi sembra ovvio che la terapia debba essere diversa per ogni paziente. Ma sulla "personalizzazione terapeutica" l'approccio accademico è ancora molto lontano.........
Ci accorgeremo ben presto che è fondamentale un vecchio detto, che si applica bene anche alle Malattie Reumatiche: "DOVE C'E' IL SINTOMO, SPESSO NON C'E' LA CAUSA!"
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